Agosto. Il mese delle foglie che cadono - Rocco Infantino

Sabato 7 Giugno è stato presentato presso la Sala Conferenze del Polo Bibliotecario di Potenza il nuovo romanzo dello scrittore potentino Rocco Infantino, dal titolo “Agosto. Il mese delle foglie che cadono” (Edigrafema, 360 pp.) 

L’autore potentino, giornalista pubblicista e avvocato ha iniziato la sua attività di scrittore da ragazzo, scrivendo testi per recite da oratorio. Autore e attore in trasmissioni televisive nelle prime emittenti private locali e nelle radio libere, ha realizzato anche copioni e recitato come burattinaio per una compagnia teatrale.  Coautore e co-conduttore di un ciclo di trasmissioni radio sul jazz, (RadioRedAzione.com), è stato Direttore editoriale di Libri, mensile di informazione bibliografica (Edizioni Ermes, 1993). 

All’incontro hanno partecipato come relatori la direttrice editoriale Antonella Santarcangelo, il direttore della Biblioteca nazionale, Luigi Catalani, e, in qualità di moderatrice, la giornalista Eva Bonitatibus. 

Il romanzo presentato “narra di un mondo nuovo che ha ormai preso il sopravvento sul vecchio mondo della stampa, portando con sé l’opera distruttrice del fuoco e dei bibliotecari, e in cui i segreti benefici della lettura paiono ormai inaccessibili; infatti, il soggetto della storia è un oscuro pubblicista di provincia, di nome R, che, pervaso da un forte timore per il futuro del libro, scrive articoli per una rivista letteraria perduta, proponendo recensioni di libri (ancora) inesistenti”. 

Per il dott. Catalani “la scrittura di Infantino sembra esprimere un’esigenza stilistica ed espressiva di scrivere libri che trattano altri libri; anche le recensioni presenti non sono semplici articoli raccolti alla stregua di un catalogo ben ordinato, ma esplorano la complessità e le svariate modalità con cui può essere recensito il testo, lasciando emergere come la figura del recensore sia un vero e proprio mestiere”. 

Inoltre, “sono ammirevoli le considerazioni di natura biblioteconomica che l’autore fa non sul ruolo delle biblioteche oggi, bensì sul destino delle stesse e il lavoro che esse fanno già da alcuni anni, non per salvare libri, ma paradossalmente per “distruggerli”. E in questo senso che si ha a che fare con questioni come la gestione degli spazi o il processo di digitalizzazione, che tuttavia, non deve essere concepito, come fanno alcune biblioteche, nella sostituzione delle copie fisiche dei libri, che restano imprescindibili”. 

A proposito di distruzione di testi, l'autore, durante la presentazione ha citato un articolo in cui R si occupa del testo di una scrittrice, che incentra il suo libro sul rogo di una biblioteca, e che fa riferimento, secondo lo stesso Infantino “alle bombe incendiarie che fu lanciata volutamente verso una biblioteca universitaria di Sarajevo durante la guerra jugoslava, e che apre uno spinoso quesito: qual è il senso che vi è dietro la volontà di cancellare la testimonianza di un’esperienza, togliere una fetta di mondo e rimuoverla dall’immaginario collettivo?. Come insegna la storia di Pepe Carvalho, personaggio di Má nuel Vasquez Montalbán esiste gente che brucia i testi senza motivo, e mosso da odio, perché i libri deviano da un certo modo di vivere, o detto diversamente si crede che si possa vivere senza leggere”. 

Un libro –ha dichiarato la Bonitatibus- che è un manifesto contro la semplificazione del pensiero e della scrittura e in cui uno dei temi dominanti secondo Infantino “è il tempo e la necessità nelle nostre esistenze individuali di andare avanti e non indietro, ossia di cogliere di volta in volta il senso della trasformazione di ogni attimo, affinché si percepisca la centralità della linearità del tempo rispetto alla sua presunta circolarità. O, detto diversamente la capacità di rileggere nel presente, le esperienze del passato, senza restarne ancorati".

L’autore ha dichiarato: “La copertina del libro fa riferimento al legame tra i fogli del libro di recensioni dell’autore R e le foglie che solitamente cadono ad Agosto, e contiene, come titolo la trascrizione in giapponese di questo mese (azuki).Indipendentemente dalle storie dei libri immaginati in futuro e recensiti, il filo conduttore che li accomuna è un timore sempre più praticato della dispersione e perdita dei libri stampati, con la conseguente perdita di linguaggio e ragionamento che deriva dalla lettura”.  

Tra gli scritti recensiti da R, vi è anche il tributo allo scrittore potentino Gaetano Cappelli a cui è dedicato il libro "L'uomo che uccise Gaetano Cappelli", e la cui pubblicazione è proiettata nel 2054, anno del suo centenario.

Condividi
Una storia romantica, d’anarchia e bibliofilia o soltanto un sogno nell’ipogeo della notte? Un oscuro articolista di provincia pervaso dal timore della scomparsa dei libri stampati, dei bibliotecari e dei segreti piaceri della lettura....